Cammini Francigeni: la guida completa del pellegrino

Tutto quello che devi sapere sulle Vie Francigene di  Sicilia e sull’Associazione “Amici dei cammini Francigeni di Sicilia

#Come nascono e come funzionano i Cammini Francigeni di Sicilia

Ma la via francigena non stava in Toscana?”

“Cammini Francigeni? Sono qualcosa tipo il cammino di Santiago?”

Queste sono solo alcune delle domande che ci vengono poste quando le persone vengono a ritirare le loro credenziali al nostro Ostello “A Casa di Amici”

Ma come nascono le Vie francigene di Sicilia?

“Le vie francigene nascono dalla volontà di un gruppo di giovani con in comune la loro esperienza da scout, la passione per Il Cammino di Santiago e la Via Francigena “Maggiore”, la voglia di percorrere a piedi la propria terra ma soprattutto:

“La testarda volontà di riscoprire ciò che 700 anni di storia avevano dimenticato”

Così c’è ne dà una definizione Davide comunale, referente ufficiale per le Vie Francigene

Tutto nasce da una Piccola Onlus nata nel 2009 da giovani studiosi, ricercatori e camminatori che dopo alcuni cammini all’estero e in Italia decidono di ripercorrere a piedi, in bici o in asino, per chi ne possiede uno, le vie storiche di Sicilia:

“Quel sistema intrecciato che da secoli e secoli è stato percorso da Greci, Romani, Bizantini, Musulmani e cavalieri Normanni”

#Breve storia della via francigena

I Normanni, giunti al seguito del Gran Conte Ruggiero il Normanno nel 1060, riprendono il controllo della saracena Ṣiqilliyya, ripristinano il culto cristiano, edificano abbazie, monasteri e chiese-fortezze.

Portano nel sud dell’Italia la cultura europea, le canzoni dei bardi, le gesta eroiche dei paladini che conosciamo ancora oggi.

La loro corte s’insedia a Palermo e a Messina e controlla tutto il territorio dividendolo in diocesi.

Grazie alla precisione delle cancellerie reali abbiamo, negli atti notarili, la menzione di “viam francigenam” anche per la Sicilia.

#Il progetto dei Siculi Viandanti

I Siculi Viandanti,  cioè i soci dell’associazione, cercano le tracce di questo sistema di vie che ha permesso da sempre di muoversi attraverso le valli e le piane della nostra regione.

Confrontando le informazioni, osservando le tracce sul terreno e i molti beni archeologici e architettonici ancora presenti, provano a percorrere queste vie.

Tutto questo, rispettando la storia, il passato e stando attenti ad evitare quanto più asfalto possibile.

#Le vie, le tappe e le fermate del pellegrino

Grazie al lavoro svolto, i ragazzi sono riusciti a mettere a punto un sistema di vie e tappe, che hanno come punto d’unione la via francigena così strutturata:

– la via che collega Palermo ad Agrigento, chiamata Magna Via Francigena;

– la via che da Palermo porta a Messina lungo le Madonie e i Nebrodi, chiamata “Via Francigena per le Montagne e la sua più antica sorella che percorreva la marina, attraversando tutta la costa settentrionale e che oggi è al momento impraticabile a piedi;

– la via che da Agrigento, lungo la greca selinuntina porta fino a Mazara del Vallo e da qui, risalendo verso Marsala, si collega alla direttrice per  Palermo, chiamata Via Francigena Mazarense;

– la via che da Agrigento porta a Gela, lungo la selinuntina  e da qui punta a Lentini per poi risalire la valle del Simeto, ai piedi dell’Etna ed arrivare all’Abbazia di Maniace e a Randazzo, chiamata Via Francigena Fabaria.

Un sistema di più di 900 km di vie trazzerali e secondarie che permettono di camminare in zone spesso lontane dal grande turismo ma ricche di tradizioni, cultura, buon cibo e ottimi sorrisi, dove l’accoglienza è garantita da strutture convenzionate o da alloggi “pellegrini” messi a disposizione dai Comuni.

#Credenziali del pellegrino: cosa sono e dove ritirarle

Nel corso del tempo, tutte le più grandi culture religiose hanno saputo produrre la necessità di andare in pellegrinaggio verso luoghi importanti del culto: Roma, Santiago de Compostela, Gerusalemme, oppure La Mecca per i fratelli musulmani.

Un lasciapassare veniva concesso dal proprio Vescovo ed attestava le motivazioni reali del pellegrinaggio, permetteva al viandante lo status di peregrinus e segnalava l’avvio di un viaggio lungo le vie dell’intero mondo conosciuto.

Oggi i pellegrini utilizzano un “passaporto” di viandanza all’interno del quale riportano i timbri, i sellos del Camino de Santiago, che testimoniano il passaggio presso i centri dell’itinerario e il pernotto in una struttura accogliente.

Tutti coloro che percorrono le Vie Francigene di Sicilia oggi, possono avere la loro credenziale del pellegrino, rilasciata dall’associazione.

“A Casa di Amici” è parte di questa rete e offre un’accogliente sistemazione per i pellegrini che desiderano ritirare le loro credenziali e iniziare il loro cammino verso le Vie Francigene

Se volete pernottare a Palermo e iniziare il vostro cammino visitate:

“A Casa di Amici”

Se volete ritirare le vostre credenziali presso il nostro Ostello cliccate ne link qui sotto

“Credenziali del Pellegrino”

#Per concludere

Sacco a pelo, materassino, bacchette da cammino o bastone, zaino leggero ed essenziale, scarpe comode e impermeabili, una credenziale dove apporre i timbri del cammino e un cuore leggero.

Questo è tutto quello che vi serve per camminare lungo un sogno.

Testi e citazioni di:

Associazione “Cammini Francigeni di Sicilia”

Post e rivisitazione a cura di:

“A Casa di Amici” – Alessandro Sansone